In questi anni di “svendita” dei nostri principali marchi ad imprenditori stranieri è confortante che spiri un vento nuovo per le startup! Una voglia di creare, condividere, cooperare soprattutto nel settore digitale, ma non solo.
Probabilmente come unica via di uscita dalla crisi, probabilmente come risposta a tutti gli epiteti dei nostri politici, probabilmente come voglia di ripartire da qualcosa che non si chiami sempre e soltanto precariato. Da un lato la crisi spaventa, i fallimenti di esercizi e attività storiche, la lunga e silenziosa agonia di imprese della provincia fanno da lugubre scenario a questi nuovi bagliori.
Attraverso questo video-articolo vogliamo darti una panoramica di quelli che sono i principali settori del made in Italy, perchè abbiamo l’urgenza di far scoccare la scintilla della cultura delle startup nelle nuove generazioni, solo così potremo dire addio alla crisi. Un proverbio italiano esorta all’iniziativa dicendo che “chi ben comincia è a metà dell’opera”, e allora per iniziare davvero alla grande potrebbe essere utile puntare proprio su uno dei settori tipici del made in italy. Coltivare le proprie radici, sfruttare il proprio know-how ci garantisce un vantaggio strategico importante per penetrare nel mercato estero sfruttando l’immagine e il tessuto economico già esistenti. Ma per essere davvero competitivi, dovremmo migliorare la comunicazione, il marketing, l’aspetto gestionale, e soprattutto la capacità di proporci come unico brand.
Un esempio di successo? In Cina, il vino francese detiene ben il 50% delle quote di mercato, mentre quello italiano, ugualmente buono e meno caro, soltanto il 5%. La nostra defaite è imputabile alle capacità manageriali, di marketing e a quel noto savoir faire dei nostri amici francesi. Grazie ad un accordo commerciale, i produttori di Bordeaux, si propongono così come unico brand, garantendo la qualità di tutti i vini prodotti in quella zona, assicurandosi reddito, utile e solidità. Tornando in Italia, oltre ai mestieri e alle professioni già trattate, quali sono i settori tipici del made in italy?: nautica, consorzio mobile, enogastronomia, moda, turismo, calzature, agroalimentare, interior design, arte.
Ora guardiamo questi otto brevi video sulla produzione del parmigiano reggiano. Un tributo non solo alla nostra tradizione enogastronomica, ma anche ad una terra che, devastata dal sisma, rimane forte, operosa e coraggiosamente creativa.
Volendo descrivere i pregi dei prodotti made in italy più richiesti ed apprezzati nel mondo, non potremmo non menzionare la qualità, la creatività, lo stile, i materiali e la tecnologia. Di seguito i settori in cui l’italia esporta maggiormente:
Moda: si tratta di un campo vastissimo e variegato, la moda per la donna, per l’uomo e per i bambini si fonde in vari stili per le diverse occasioni, dal casual al formale, dall’elegante allo sportivo, tutto accompagnato da una vasta gamma di svariati accessori.
Meccanica: ciò che fa la differenza sono la quantità e la diversità delle macchine prodotte, ce n’è per tutti gli usi, per l’industria alimentare, tessile, edile, agricola, orafa, del legno, motociclistica, automobilistica ecc.
Arredamento: divani, poltrone, mobili antichi o ultramoderni, di vetro, di legno, di metallo, per la casa o per l’ufficio, tutto questo fa parte del made in italy di questo settore.
Edilizia: dalle pregiate maioliche ai marmi di fama mondiale, anche in questo settore il made in italy non teme confronti. Fra le nuove sperimentazioni spiccano il restauro urbano e la produzione eco-sostenibile.
Alimentare: oltre ad avere una origine garantita e controllata, i prodotti made in italy vantano una varietà senza pari (pasta, pane dolciumi,vini, caffè, formaggi ecc) e una lavorazione tradizionale che ne assicura l’unicità.
Tra i vari prodotti made in italy troviamo ancora le varie attrezzature per il turismo, i prodotti chimici e farmaceutici e le bio tecnologie. Vi sono poi prodotti per un numero ristretto di professionisti, come ad esempio, la lavorazione artigianale di strumenti musicali, apprezzata e rinomata in tutto il mondo.