Quando il food incontra il turismo il successo è servito!

Come viaggiare alla scoperta non solo dei luoghi ma anche (e soprattutto) dei sapori

Sembra proprio finita l’era in cui viaggiare significava compiere delle vere e proprie maratone, guida alla mano, alla scoperta di luoghi da visitare per accrescere la propria cultura, ammirare l’arte o la natura; si fa sempre più strada una diversa idea di turismo come esperienza nuova ed autentica che coinvolga tutti i sensi tra i quali, ovviamente, non può mancare il gusto. Accantonati i menù turistici da consumare in fretta tra una visita al museo ed una passeggiata nel centro storico, molte startup italiane stanno esplorando la felice connessione tra cibo e turismo, per innovare un settore chiave dell’economia italiana, puntando proprio su due concetti tipici del turismo made in Italy: accoglienza e buon cibo. Le ultime ricerche in materia hanno, infatti, mostrato come il 5% dei flussi turistici del nostro paese sia generato proprio dal turismo enogastronomico (secondo i dati della ricerca “Food & Turismo: tempo di innovare” coordinata dall’osservatorio DBJWatch).

Un primo esperimento in tal senso proviene da Foody, startup in fase di accelerazione all’interno di H-Farm che vuole offrire ai viaggiatori la possibilità di scoprire e gustare i piatti tipici delle regioni italiane fatti in casa, nel vero e proprio senso della parola! Infatti attraverso la piattaforma di Foody è possibile individuare i cooker, cioè le persone a casa delle quali si possono gustare piatti tradizionali locali ed, al contempo, aiutare il cuoco a prepararli, diventando turisti-commensali, ovvero fooder. Un’idea semplice ma innovativa, che consentirà ai visitatori non solo di assaporare le specialità locali, ma di imparare a prepararle, arricchendo il proprio viaggio di un’esperienza culinaria che associa il gusto alla tradizione ed alla cultura popolare. Questa sembra essere la sfida lanciata dal team di Foody, formato da Elena Bisio, Ceo e cofondatrice, laureata in giurisprudenzaMichele Arleo, cofondatore e Cto, che si occupa della parte web e grafica, Ilaria Tornati, esperta in marketing and communication. I food-traveller saranno pronti ad accettarla? Intanto il team è al lavoro per far crescere e lanciare presto online la versione beta della propria piattaforma, che consentirà di scoprire e prenotare il cuoco più vicino, pronto ad aggiungere un posto a tavola.

Del resto l’incontro tra sharing economy e social eating è stato già sperimentato oltreoceano da Eatwith, l’Airbnb del settore food, che consente agli utenti prenotare un pranzo, una cena o un pic nic a casa di persone in giro per il mondo, con relativa lezione di cucina, secondo le modalità scelte dagli ospitanti. La piattaforma consente di raggiungere le maggiori città di tutto il mondo, compresa Roma, creando una vera e propria community di amanti dei viaggi e del buon cibo.

E per chi cerca un’avventura che lo porti alla scoperta delle eccellenze enogastronomiche, dell’artigianato, e dei borghi antichi dell’Italia, ItExists offre pacchetti viaggio personalizzati, partendo dalle esigenze e dalle richieste dell’utente. L’offerta è ampia e comprende visite guidate, degustazioni, percorsi naturalistici, eventi, garantendo al turista un’esperienza sempre nuova e completa dei luoghi che visita. Ecco perché la squadra di ItExist, composta da Martina Teggi, Product manager, Enrico Mirotti, Project manager, Armando Castaldo, Web & communication specialsit, Floriana Torri, Group manager e Letizia Loddo, Marketing account, definisce i propri viaggi “tailor made”, cioè fatti su misura.

Infine nasce sempre in casa H-Farm la piattaforma web Faberest, che offre agli utenti la possibilità di scoprire le eccellenze del turismo enogastronomico italiano, visitando le realtà agricole che creano i migliori prodotti enogastronomici e facendosi coinvolgere nel processo produttivo. Ciò è possibile grazie ad un’ampia scelta fra le numerose attività proposte, che comprendono corsi di degustazione o di cucina, escursioni sportive, percorsi alla scoperta dei luoghi dove nascono i prodotti tipici locali: non resta che prenotare per vivere un’esperienza turistica nuova e coinvolgente alla scoperta delle eccellenze Made in Italy, che trovano così il modo di valorizzare e promuovere la propria attività.

La squadra di Faberest è composta da Marco Morandini, CEO, Andrea Tassello, Business, Tommaso Ferrari, Public Relations, ha sede a Treviso e in appena un anno di attività ha già avuto modo di farsi apprezzare dal mercato, tanto da vincere il premio “Corporate” assegnato per la quinta edizione del premio Gaetano Marzotto dal Gruppo Vinicolo Santa Margherita, proprio per le caratteristiche vincenti ed innovative riconosciute al progetto per il settore Turismo ed Entertainment.

Insomma il mondo del turismo è cambiato e l’offerta diventa sempre più ampia e personalizzata, non resta che metterci comodi e scegliere la prossima meta, anzi, la prossima avventura.

Condividi

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

tredici − quattro =