Ziostartup intervista il fondatore di Wishraiser, la piattaforma online di Massive Experience Fundraising

1) Ciao Mario, cos’è e come funziona Wishraiser? Raccontaci!

Ciao e grazie per l’intervista! Wishraiser è la piattaforma online di Massive Experience Fundraising in cui personaggi famosi, società sportive e aziende prestigiose si calano nel ruolo di Ambassador e lanciano campagne di raccolta fondi in favore di organizzazioni No Profit.

L’utente partecipa alla campagna donando sulla nostra piattaforma e riceve una chance di accedere all’estrazione finale che metterà in palio un’esperienza esclusiva e unica in compagnia del proprio idolo. Oltre alle chance, per ogni livello di donazione verranno corrisposti anche dei reward.

La prima campagna di raccolta fondi è già in corso ed il primo Ambassador è Leonardo Bonucci, che regalerà al fan vincitore del concorso un’esperienza veramente unica: la possibilità di assistere a Juventus – Inter con 2 VIP, incontrare Leonardo nel dopo gara, uscire con lui dallo stadio in macchina e cenare insieme nel ristorante preferito del giocatore. Per concludere, un selfie insieme da postare sui canali social di Bonucci.

 

2) Quando avete iniziato? Chi siete, quali competenze avete?

Mentre ero studente universitario ho fondato nel 2012 insieme agli altri due co-founder un sito di aste on-line. Si trattava di un’esperienza no profit che è servita ad entrare nel mondo della raccolta fondi e comprenderne le grandi potenzialità, cioè quanto l’influenza social di testimonial importanti possa fare la differenza nel settore del fundraising. Da qui è nata la piattaforma Wishraiser, che ha visto la luce a Dicembre 2015. Il team è composto da 6 persone: io e gli altri due co-fondatori Daniele Orazi e Riccardo Mollaretti, tutti under 30 ed altri 3 ragazzi che fanno parte del team. Le competenze spaziano dal business e software development alla comunicazione, fino al marketing digitale, alle PR e al growth hacking. Tutti portano il proprio contributo allo sviluppo lavorando in maniera corale, supportando e confrontandosi giornalmente nelle attività di crescita dell’azienda.

 

3) Quali sono state le maggiori difficoltà incontrate all’inizio? Gli errori da non ripetere?

Siamo in Italia! Le difficoltà maggiori che abbiamo incontrato sono sicuramente di natura burocratica. Ci siamo approcciati ad un sistema poco flessibile che ci ha offerto molte barriere da abbattere. Molti di questi ostacoli sono stati superati, su molti altri stiamo ancora lavorando. Per il resto, in un sistema che fa dell’ approccio “lean” la sua prerogativa principale, l’errore è un elemento che fa parte del processo di crescita. E’ quindi importante per noi minimizzare i rischi e gli errori ma sopratutto essere capaci di sbagliare, ricevere feedback dal mercato, adattando il nostro servizio alle richieste pervenute.

 

4) Qual è il vostro business model? Chi sono i vostri clienti? 

Il nostro business model è basato su una success fee del 20%. I nostri clienti primari sono le associazioni No Profit ed i nostri testimonial, mentre i clienti finali sono i donatori, ovvero i fan del testimonial che popolano i suoi canali social; ed è proprio sui canali Facebook, Instagram e Twitter dei nostri ambasciatori che andiamo a comunicare con contenuti mirati e condivisibili.

 

5) Quali sono i vostri principali competitors? Che differenza c’è tra la vostra piattaforma e le altre simili? 

In Italia il nostro competitor è Charity Stars, che è una piattaforma di aste benefiche online attraverso celebrities. A differenza delle aste, il sistema che utilizziamo però è diverso, in quanto puntiamo a coinvolgere in maniera più consistente i livelli più bassi di donazione, affinché tutti abbiano la possibilità di partecipare, sostenere una causa e vivere un grande sogno. Per quanto riguarda il nostro prodotto, proponiamo un pacchetto completo e totalmente dedicato, offrendo un servizio di art direction, creazione contenuti video, digital strategy, studio del mercato e sopratutto focalizzando l’attenzione sul data analysis, in modo da ottimizzare le campagne future.

Negli Stati Uniti i nostri competitor sono Omaze e Prizeo, dai quali però cerchiamo di differenziarci, creando un market fit più adatto ai nostri mercati di riferimento, studiando strategie uniche per ogni mercato su cui andremo ad inserirci e puntando all’integrazione della nostra piattaforma sui canali di comunicazione del testimonial.

 

6) A che punto siete oggi con la vostra startup? Progetti di espansione li avete? In Italia? Avete ricevuto finanziamenti?

Il progetto è appena nato ma i dati raccolti sono davvero positivi. A 40 giorni dallo start up, abbiamo raccolto 33.000 euro di donazioni, con oltre 1200 singoli utenti donatori. Il risultato è davvero notevole, specialmente perché segna un novità sul mercato Italiano. Molti degli addetti ai lavori pensavano che un risultato così notevole in così poco tempo non fosse raggiungibile. In base alle metriche in nostro possesso ci sono grandissimi margini di miglioramento, quindi lavoreremo sodo per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi nel settore della raccolta fondi online.

La startup è nata con un investimento di 40.000 euro da parte dei co-founder ed un grant di FabriQ, l’incubatore di Impresa del comune di Milano, ed è stata incorporata in UK con lo scopo di attrarre capitali esteri, con l’obiettivo di chiudere entro aprile il primo round di investimento di 350.000 euro per aggredire il mercato britannico ed assumere talenti. E poi attendiamo, a breve, finanziamenti pubblici grazie al supporto consulenziale di ZioStartup 😉

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